1. La natura che cura
La natura è l’ambiente nel quale il nostro corpo e la nostre psiche si sono evoluti nei millenni; siamo fortemente adattati all’ambiente naturale che ci circonda, che è perfetto per il soddisfacimento dei nostri bisogni di crescita fisica, psicologica, spirituale.
Esso comunica implicitamente con il nostro inconscio (tramite un alta valenza simbolica degli elementi e dei cicli naturali, alcuni dei quali rappresentano degli archetipi comuni a tutte le culture); il contatto con la natura ha ripercussioni quantificabili sul nostro fisico (ad esempio sulla pressione arteriosa, sul sistema immunitario, sui livelli di cortisolo ed altri indicatori di stress dell’organismo etc) e sulla nostra psiche (tono dell’umore, senso di autostima, motivazione personale, etc).
E’ per questo che sempre in piu ambiti medici, in oriente come in occidente, si sta verificando in maniera scientifica il possibile utilizzo del contatto con la natura a scopo terapeutico ed educativo, oltre che ricreativo.
In Giappone lo shinrin-yoku, letteralmente “bagno nella foresta”, è oramai uno strumento terapeutico dalla comprovata efficacia, previsto dal sistema sanitario ufficiale, in casi di stress lavorativo, per regolare la pressione o il livello di zucchero nel sangue, per disturbi del sonno, per la depressione, per rafforzare il sistema immunitario, migliorare memoria e capacità di concentrazione.
In America si inizia a parlare di “deficit da natura” per molti bambini nati e cresciuti in città, e l’attività all’aria aperta a contatto con la natura si rivela spesso utile per addolcire i sintomi di iperattivismo e le difficoltà di concentrazione in età scolare.
Sempre l’America è in prima linea nella definizione di programmi di ortoterapia, cioè una terapia che si affianca a quelle mediche tradizionali, che si propone di raggiungere obiettivi terapeutici di diverso tipo, dalla riabilitazione motoria al supporto del disagio psichico, attraverso il contatto e la cura della natura.
L’associazione americana di ortoterapia, l’AHTA, da una parte promuove la ricerca scientifica, pubblicando molti interessanti risultati sul suo sito ufficiale, dall’altra un’alta formazione degli operatori.
Accanto al concetto di ortoterapia, che in quanto terapia prevede un preciso programma di obiettivi, attività e verifiche dei risultati, nel campo della progettazione paesaggistica si parla di healing garden, cioè giardini terapeutici, progettati per il benessere delle persone, o di una particolare categoria.
Sia sul sito dell’AHTA che sul sito del Therapeutic Landscapes Network si trovano interessanti informazioni sulle caratteristiche di un giardino terapeutico, sui suoi principi di progettazione, e diversi esempi nel mondo.
In Italia in questo campo è lungo il lavoro da fare, e si chiama Assiort l’associazione di ortoterapia che si occupa della formazione degli operatori, della compilazione di schede e modelli utili per la programmazione di un’attività di ortoterapia vera e propria.
Un ultimo cenno lo merita la diffusione dell’outdoor education, un movimento educativo che fonda le basi sul riconoscimento del valore intrinseco della crescita all’aria aperta, godendo di un libero e diretto contatto con la natura. Già molto diffuso in nord Europa, guardiamo con entusiasmo ed interesse alla sua diffusione in Italia, dove nascono sempre più asili nel bosco e scuole all’aria aperta.