2. Come progettare uno spazio verde

Come sa chiunque si occupi di composizione, che sia pittorica o musicale, il cervello elabora senza fatica un unico messaggio; se costretto ad elaborare contemporaneamente più stimoli, senza riuscire a raggrupparli in un unico messaggio, il processo sarà stancante. Ciò significa che se il cervello riesce a percepire un’immagine come unitaria, la percezione sarà rilassante. Chi studia composizione sa quali sono le regole che influenzano la percezione di un’immagine, e quali accorgimenti permettono di elaborarla come un unico messaggio. Tutto ciò è applicabile, ovviamente, anche alla composizione di un paesaggio, o di un semplice balcone.

In questa sede, senza soffermarci sulle teorie della percezione, ci basta capire che se di fronte ad un paesaggio il nostro occhio è obbligato a ballare da un punto ad un altro dell’immagine, il nostro cervello a lungo andare si stancherà.

Rispettare delle piccole regole basilari di progettazione ci aiuterà a creare la tanto ambita “unità di composizione”, per un ambiente piacevole e rilassante:

  • Monotonia: ripetere elementi uguali. Se applicata come unico criterio, risulta noiosa
  • Varietà: inserimento ritmico di elementi diversi
  • Equilibrio: simmetria nell’immagine. Non è detto che a destra e sinistra debbano esserci gli stessi elementi, come può avvenire in un giardino formale, ma gli elementi devono avere lo stesso peso visivo.
  • Accento: si dice accento un elemento che attira lo sguardo. Deve essere uno solo.
  • Sequenza: i cambiamenti di dimensione, forma e colore devono avvenire gradualmente, formando una sequenza armonica di elementi
  • Scala: le dimensioni di un oggetto influenzano la percezione degli oggetti circostanti
  • Proporzione: a braccetto con il concetto di sequenza e di scala, consiste nell’accostare gli elementi senza grandi differenze di dimensione.

Per quanto riguarda la scelta dei colori, senza scendere nei dettagli possiamo dire che possiamo scegliere tra

  • accostamenti per nuances, cioè di colori vicini tra loro nella scala cromatica, o lo stesso colore con tonalità diverse, cioè con diversa quantità di bianco. Sono sempre accostamenti ben gestibili dall’occhio umano
  • accostamenti per contrasto, cioè di colori opposti nella scala cromatica. Di grande effetto, bisogna dosare bene i due colori perchè alcuni hanno un peso visivo maggiore di altri. Ad esempio, accostando blu-viola con giallo-arancione, questi ultimi devono essere quantitativamente meno presenti del blu-viola, che ha un peso visivo minore.

Detto ciò, è fondamentale per la buona riuscita del nostro angolo verde prendere in considerazione pochi ma importanti fattori tecnici:

  • luce: quante ore di luce riceve il nostro balcone-giardino-aiuola? Ciò dipende dall’esposizione (nord, sud, est, ovest), ma anche dalla presenza di alberi (sempreverdi o caducifoglie?). Osservate il vostro giardino nei diversi orari della giornata e nelle diverse stagioni (in estate il sole è più alto e le ombre più corte).

    Image: Russell McLendon La formula per calcolare l’ombra media proiettata da un ostacolo. L’angolo formato dai raggi del sole dipende dalla latitudine, a Roma siamo circa a 41° quindi con buona approssimazione L si può considerare pari ad h

  • Acqua: abbiamo acqua a disposizione per il nostro giardino? Ricordate che l’acqua è un bene prezioso, che si farà sempre più scarso, e, a meno che non abbiate un sistema di raccolta dell’acqua piovana (su cui si potrà comunque fare sempre meno affidamento), non è saggio utilizzarla per le irrigazioni quotidiane. Per cui dobbiamo imparare a riconoscere il clima della zona dove abitiamo, e fare scelte progettuali in funzione della quantità e della distribuzione delle piogge. A Roma è necessario tendere verso piante mediterranee, resistenti alla siccità, e riscoprire la bellezza di un prato giallo in estate.Per quanto riguarda le piante in vaso, ovviamente avranno più necessità di irrigazione rispetto a quelle in piena terra. Oltre a scegliere le piante giuste privilegiamo allora un sistema di irrigazione a goccia, che minimizza lo spreco di acqua, ed effettueremo una pacciamatura, con lo scopo di tenere il terriccio umido più a lungo.
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    Impegno manutentivo: quanto tempo-soldi-energie vogliamo investire nella cura del nostro balcone? A seconda di ciò sceglieremo se pensare a piante stagionali o perenni, a vasi grandi in terracotta, belli e funzionali ma difficili da movimentare, o vasi più piccoli, in resina; all’innaffiamento manuale o ad un impianto di irrigazione temporizzato; a piante che vanno legate o potate regolarmente o a piante che non necessitano di cure; etc etc (considerate che le piantine da orto, per quanto sia “simpatica” l’idea di avere un piccolo orto in balcone, vogliono una cura costante, se non altro per la raccolta)

  • Periodo di godimento del balcone: quando usiamo il balcone? Se siamo soliti partire da giugno a settembre, non metteremo piante che fioriscono d’estate.. Se usciamo in balcone solo la sera privilegiamo gli odori alle fioriture..
  • Utilizzo delle piante: vogliamo un balcone ornamentale? Un balcone che stimoli i 5 sensi perchè abbiamo dei bimbi piccoli? Vogliamo avere dei prodotti dell’orto? Vogliamo autoprodurre erbe aromatiche o fiori da usare in cucina (molto meno impegnativi della cura di un orto)?
  • Dimensione definitiva delle piante: non ci stancheremo mai di dire che la pianta va scelta in base allo spazio che occuperà una volta raggiunta la sua dimensione specifica. Se un arbusto è in grado di crescere 3 metri, non lo mettiamo in uno spazio minore. E’ vero che in vaso le piante crescono meno, ma ci vuole comunque un po’ di buon senso. Ricorrere a continue potature è la scelta meno saggia che si possa fare. Nei balconi questi problemi solitamente riguardano le rampicanti più vigorose.

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